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la società ipertrofica

Dal 18 al 19 ottobre 1991 | Sala dei congressi della Provincia | via Corridoni, 16 – Milano

…Sempre più
vengon meno le cose, quelle da viversi, perché
ciò che le butta per sostituirle.- è un fare alla cieca.
Un fare sotto croste che docilmente saltano appena che
l’interno lavorio dà fuori e si pone altri limiti.
Tra i magli resiste
il nostro cuore, come resiste
la lingua tra i denti
che resta tuttavia, tutto malgrado, per lodare.

Rainer Maria Rìlke
Elegie Duinesi

Questo convegno intende riflettere problematicamente attorno alle ipertrofie sociali e culturali della nostra contemporaneità. Ipertrofie che toccano ambiti fenomenologici e di relazione molto differenziati, ma che in ogni caso risiedono in alcuni luoghi costitutivi: il pianeta, la metropoli, il corpo, la mente.

La modernità e la complessità possono da questo angolo visuale – essere interpretate non come soffocamento di istanze qualitative, ma come critica di uno sviluppo concepito linearmente e unidirezionalmente, per far spazio e dar tempo anche ad altro.
Le ipertrofie metropolitane, il meccanismo di avvitamento nei settori trainanti rivelano, infatti, il punto critico e insieme la condizione di possibile svolta delle società a capitalismo avanzato. Lo scopo del convegno è quello di identificare il tratto comune che diversi eccessi contengono, in relazione al cambiamento di segno avvenuto – da fattore di sviluppo a elemento inefficiente e nocivo.

In secondo luogo tendere verso una chiave di interpretazione complessa e sistemica – dal macrocosmo al microcosmo – di queste dinamiche, ampliando perciò il campo di osservazione e rendendo evidenti altri contenuti sociali, culturali e affettivi ritenuti sbrigativamente marginali. L’eccesso di un elemento risulta infatti complementare alla carenza, all’ipotrofia del suo contrario.
Quali sono perciò – sia per il singolo che per l’insieme – le attuali intense ipotrofie?

Programma:

Presentazione:
Massimo Ferlini Assessore all’Ecologia del Comune di Milano

Introduzione:
Marco Manzoni


Venerdì 18 ottobre 1991

PRIMA PARTE

LA TERRA INFINITA
Chairperson Fulco Pratesi Presidente W.W.F.

Lo sviluppo come problema e come progetto
Franco Ferrarotti Università La Sapienza di Roma

L’ecologia come tentazione ipertrofica
Wolfgang Sachs Istituti studi culturali Università di Essen

L’invasione dei segni
Marino Livolsi I.U.L.M. Milano


SECONDA PARTE

LA CITTÀ IMPOSSIBILE
Chairperson Mercedes Bresso Università dì Torino

Ipertrofie del nord e del sud del Pianeta
Roberto Guiducci Università degli Studi di Milano

La città dei luoghi virtuali, verso il superamento della forma metropoli
Alberto Magnaghi Università di Firenze

Consumi, sprechi, rifiuti
Walter Ganapini Lombardia Risorse

Il manager tra eccesso di rischio e eccesso di cautela
Raimondo Boggia G.P.F. 8 Associati

Verso una economia della contemplazione?
Mercedes Bresso Presidente Ambiente e Lavoro


Sabato 19 ottobre 1991

TERZA PARTE

L’UOMO SENZA ETÀ: LA MENTE E IL CORPO
Chairperson Silvia Vegetti Finzi Università di Pavia

Equilibrio e squilibrio nella “società biologica”
Antonio Bargellesi Università di Genova

Il Sé ipertrofico: riflessioni sul narcisismo
Mauro Mancia Università degli Studi di Milano

Quando si può dire che lo sviluppo è insostenibile?
Simon Goldstein Direttore Centro Ricerca Linguaggio e comportamento, Milano

Il bambino senza attesa
Lelia Ravasi Bellocchio Analista junghiana C.I.P.A. e I.A.A.P.

L’illimitato femminile
Silvia Vegetti Finzi Università di Pavia


QUARTA PARTE

TEORIE DELL’ECCESSO E EQUILIBRI DINAMICI
Chairperson Carlo Sini Università degli Studi di Milano

I limiti della politica
Salvatore Veca Università di Pavia

Oltre il lavoro
Franco Totaro Università di Macerata

Le molte possibilità e la coscienza mimica
Don Giuseppe Angelini Facoltà Teologica Italia Settentrionale

Il discorso ulteriore
Aldo Giorgio Gargani Università di Pisa

Ipertrofie e ipotrofie contemporanee: la via di mezzo
Marco Manzoni

Conclusioni
Carlo Sini Università degli Studi di Milano

Un particolare ringraziamento al Goethe Institut di Milano per aver reso possibile la partecipazione di Wolfgang Sachs

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