settembre 2012

Vito Mancuso

Vito Mancuso è docente di Teologia moderna e contemporanea presso la Facoltà di Filosofia dell’Università San Raffaele di Milano ed editorialista di Repubblica. Ha pubblicato diversi volumi di grande interesse tra cui: Il dolore innocente (Mondadori 2002), Rifondazione della fede (Mondadori 2005), L’anima e Usuo destino (Cortina 2007), La vita autentica (Cortina 2009), e con Corrado Augias Disputa su Dio e dintorni (Mondadori 2009).

La domanda sul perché della vita è il punto di partenza di questa conversazione nella quale Vito Mancuso parla della grande improbabilità del fenomeno vita e, ancor più, della sua relazione ordinata e armoniosa.
In un secondo passaggio Mancuso identifica nella separazione tra i linguaggi della scienza da una parte e della filosofia e della religione dall’altra l’elemento fondamentale alla base dello scarto tra una crescente domanda di spiritualità e le risposte dell’istituzione Chiesa. Per il teologo la spiritualità è eminentemente educazione alla libertà e, conseguentemente, il dubbio non è contrapposto alla fede, anzi la fede è l’esercizio del dubbio che “questo mondo” sia l’unica realtà. In questo senso, il dubbio è un atto religioso come la preghiera.
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Moni Ovadia

Moni Ovadia, uomo di teatro e personalità impegnata sui temi della giustizia sociale e della pace.
Ha realizzato molteplici spettacoli teatrali tra cui Dalla sabbia al tempo, Oylem Goplem, Dybbuk, La bella utopia e ha pubblicato diversi volumi tra cui L’ebreo che ride, Vai a te stesso, Contro l’idolatria.

In queste due conversazioni, Moni Ovadia parla, da una prospettiva laica, dell’ebraismo sotto due profili.

Nella prima conversazione il tema è quello delle origini dell’ebraismo: dalla figura di Abramo, il patriarca del monoteismo, a quella di Mosé, l’artefice della liberazione degli ebrei dall’Egitto, all’esperienza dell’attraversamento del deserto. Moni Ovadia tocca anche altri significativi elementi dell’ebraismo quali la rivelazione solo acustica di Dio e l’importanza del nome per avvicinarsi infine, con la dovuta discrezione, alla dimensione mistica, la Cabbalà.
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Franco Battiato

Franco Battiato, cantautore e anche regista cinematografico e pittore apprezzato in tutto il mondo, ha fatto della ricerca spirituale il “centro di gravità permanente” della sua arte.Franco Battiato inizia questa conversazione ricordando le sue origini siciliane e l’infanzia passata nel dopoguerra, in un’epoca di rinascita collettiva nella quale i beni materiali scarseggiavano ma gioia di vivere, penetrazione della realtà e solidarietà erano ben presentila necessità della continua evoluzione interiore e la sacralità della vita nella sua quotidianità sono alcuni degli aspetti della ricerca personale di Battiato, che lo ha portato a incontrare diverse spiritualità: dal cristianesimo mistico di S.Teresa d’Avila e di S. Giovanni della Croce all’India di Yogananda, dal buddismo tibetano al Sufismo di Rumi e alla scuola di Gurdjieff.
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«Siamo abituati a considerare la storia quale storia dei potenti: attraverso la biografi a di un uomo vediamo l’altra faccia della medaglia. Di qui l’importanza del romanzo e della poesia, della testimonianza dell’arte. (…) Credo che in ogni individuo ci sia tutto un universo. Gli avvenimenti sono distinti, e fanno parte dell’esperienza individuale, ma hanno ripercussioni anche negli altri uomini, nella natura e persino sulle cose, così come gli avvenimenti esterni hanno un influsso sull’uomo.»

Franco Loi

Da bambino il cielo è il romanzo di una vita: perché la biografia di Franco Loi è un racconto che scorre come un fiume, dagli anni Trenta a oggi, passando per il fascismo, la guerra e la liberazione, le profonde trasformazioni sociali e tecniche, il passaggio dall’industria meccanica alla tecnologia, il Sessantotto e la nascita del terrorismo.
La memoria s’intreccia con la storia e illumina il presente, i destini individuali – a cominciare da quello del narratore-protagonista – si riverberano in un percorso collettivo, nelle speranze e nelle delusioni di una famiglia, di una città, di un popolo.
Nelle parole del poeta milanese, i ricordi diventano la chiave per capire il mondo. Spesso si condensano in immagini esemplari, a volte tragiche a volte buffe, ma sempre vere: la madre sdraiata sul tavolo da cucina con le ventose sulla schiena, oppure i giocatori del Genoa che corrono sull’erba, là sotto, lontani. O, ancora, il pugile che trova un libro di Nietzsche su una bancarella, lo compra e abbandona la boxe per diventare poeta…
Sono tanti i personaggi che s’incontrano in questo libro: gli umili e i potenti, i vincitori e i vinti, i poeti e i calciatori, la portinaia e il filosofo… E sono mille le immagini di folgorante forza poetica che Franco Loi, «eterno ingenuo costantemente mosso dal bisogno di giustizia e di verità», condensa in questo autoritratto ricco di emozioni, pensieri e avvenimenti. Al centro ci sono, naturalmente, la parola e la poesia, la politica e gli affetti familiari, la storia e la psicologia, la religione e il lavoro. Ma al cuore di questa esperienza di lettura c’è un’idea vera e profonda della cultura, che emerge attraverso tutte le esperienze e le unifica: una cultura che fa crescere l’uomo e lo educa al rispetto e all’amore per la vita e per il mistero della creazione.

Nel dvd la conversazione poetica “Franco Loi. Il canto della vita”, curata da Marco Manzoni, con letture dalla viva voce di Franco Loi.

a cura di
Mauro Raimondi

Regia: Marco Manzoni
Collaborazione: Iolanda Stocchi
Riprese: Daniele Donati e Anna Frigo
Audio presa diretta: Paolo Benvenuti
Montaggio: Daniele Donati/Stalker video

Libro + dvd
Franco Loi. Il canto della vita
Conversazione poetica a cura di Marco Manzoni