Il mio lavoro si può condensare in tre parole: etica, memoria e spiritualità.

Mi interessa occuparmi delle linee di tendenza della società contemporanea e, con la stessa intensità, dell’interiorità della persona, con la sua dimensione affettiva e spirituale.
Il mio lavoro è ideare convegni multidisciplinari nei quali approfondire, nella loro complessità, temi culturali e sociali.
Oppure realizzare interviste video a personalità significative del mondo culturale e produttivo che tengano insieme qualità espressiva e profondità della riflessione.

Il fil rouge di questi progetti è la ricerca di senso, con i suoi risvolti sociali e con quelli interiori.

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“Lo sguardo” a partire dal quale Ermanno Olmi si racconta a Marco Manzoni è quello che si sono scambiati i suoi genitori quando si innamorarono l’uno dell’altro: un momento che Olmi non ha vissuto direttamente, ma che continua ad accompagnarlo come un ricordo presente ed eterno.
Dalla scoperta di quel primo gesto d’amore, il suo sguardo non ha mai smesso di indagare il mistero dell’uomo, raccontando come un poeta dell’immagine i segreti del tempo e il ritmo della natura, la dignità del lavoro e le profondità dello spirito.
Ermanno Olmi ripercorre sessant’anni del suo cinema, dai documentari degli esordi ai film premiati nei festival internazionali, sempre fedele a quel primo sguardo innamorato della vita.

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PRESENTAZIONE LIBRO GIANNI MURA “TANTI AMORI” – CONVERSAZIONI CON MARCO MANZONI

Gianni Mura, oltre a essere il più affermato giornalista sportivo, è un acuto osservatore della realtà contemporanea

Nella sua rubrica domenicale su Repubblica “Sette giorni di cattivi pensieri” parla da trent’anni dell’Italia che – nonostante tutto – si impegna per migliorare lo stato delle cose.
Da molti anni gira per scuole, biblioteche, centri culturali per parlare di etica dello sport e di diritti civili.
Ci siamo incontrati per parlare di etica-passione-umanità dello sport e poi, inevitabilmente, quelle tre parole-sentimento hanno toccato anche il resto della vita.

“Tanti amori” è un libro che parla di passioni.
Prima di tutto la bellezza dello sport e la sua dimensione etica (che vengono divorati dagli interessi economici).
Ma poi anche la convivialità e il buon cibo, gli chansonniers e la Francia, la canzone d’autore italiana, il teatro e la poesia, e – non ultimi – i valori umani.
Nel libro sono raccontati gli incontri con gli esponenti di uno sport pulito (da Bearzot a tanti altri), con uomini di cultura come Enzo Biagi, Luigi Veronelli, Carlo Petrini e artisti come Sergio Endrigo, Enzo Jannacci, Paolo Conte, Francesco De Gregori, Vinicio Capossela, Giovanni Raboni, Mariangela Melato.
Viene così tratteggiato un mosaico dell’Italia che non si vergogna a usare parole come etica, umanità, passione, speranza, sogno.